Ciao a tutti! Benvenuti o bentornati in una nuova puntata scritta dell’Urbex Novela Natale 2022, perché l’urbex italiano è una grande e infinita telenovela.
Quindi sedetevi comodi e ricordate che ogni vostro rosicamento è fonte di mio godimento, Ahahah!
Quest’Urbex Novela è stata concisa, vuoi perché non ho raccolto chissà quali gossip, vuoi anche perché avevo un appuntamento con un’amica (ebbene sì, a differenza dei lavandai, ho una vita ricca e appagante), ma non perdo tempo e comincio subito con gli adorati Innominabili.
Prima erano un affiatato gruppo, ma ora è rimasto uno solo che gira con uno scopino. Ero a fare urbex alla Villa del Biliardo con Albyphoto e Lara, li abbiamo incontrati e ci siamo salutati per qualche minuto.
Lo scopino mi ha dato la mano in maniera talmente moscia che se ha di moscio altre parti del corpo, povere martiri che avranno intimi menage edonistici.
Sti due dell’Ave Maria, si sono permessi di filmare e pubblicare i nostri veicoli menzionandoci senza avergli chiesto niente.
La cosa mi ha dato alquanto fastidio, in quanto non desidero che la mia auto venga sbandierata ai quattro venti e ho prontamente avvertito il mio avvocato.
Sempre alla famosa Villa del Biliardo, Albyphoto ha trovato un foglio scritto con inchiostro rosso in cui qualche beota sparlava di altri esploratori e guarda caso e pervenuto nelle mie mani.
Questo foglio lo leggerò durante l’Urbex Novela sconcia, perché è piena di parolacce.
Parliamo poi delle LGBT dell’urbex che non toccherei manco con la canna da pesca, soprattutto quella che pare un maschio mancato: non fanno altro che tirarmi fango da anni e farsi cacciare sempre dai miei social. Poverette, sono invidiose di me da qua all’eternità.
Dopo un’amorevole chiacchierata su Instagram, io e Oblivion (un urbex stellato che si fa i benemeriti fatti suoi) abbiamo convenuto, insieme ad altri esploratori di mia conoscenza, che la regresso è la gallina dell’urbex, in quanto stupida, acida e invidiosa come non mai.
Mi ha attaccata varie volte senza alcun motivo e annaspa come se non ci fosse un domani per emergere, rimanendo però una povera carta straccia.
Qualche domenica fa mi sono svegliata alle 5 del mattino con una voglia irrefrenabile di fare urbex da sola e mi sono recata alla villa con la scala rossa.
Quando stavo per entrare, ho incontrato Nicola. Appena mi ha visto ha subito manifestato imbarazzo e non voleva manco dirmi il suo nome di battesimo; ma quanto è stato bello, oltre che cazziarlo con tutta la calma del mondo, prenderlo in giro chiedendogli di aiutarmi con le riprese.
Io non mi stancherò mai di dirlo, perché tanti non lo capiscono: IO ODIO ESSERE FERMATA PER STRADA!! Stavo uscendo dalla villa con la scala rossa dopo oltre due ore di creazione di contenuti e un fenomeno mi urla: “Ma tu sei la Maletita”. Io gli rispondo scazzata di si, che avevo finito e che stavo andando.
A sto qua si accodano altri 4-5 per salutarmi e poi sempre lui mi chiede come si entra.
I suoi compari si sono anche presi il cazziatone perché starnazzavano come oche, rischiando di farci sgamare perché in pieno centro paese.
Io avverto sempre di avere la cordialità di un orso grizzly, quindi se vi beccate una rispostaccia, non potete lamentarvi.
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