Ciao Scheletrine e Scheletrini! L’urbex all’estero è bellissimo perché permette di immortalare luoghi abbandonati fuori dall’ordinario, ma è bene prestare attenzione alle norme legislative locali.
Io ho fatto urbex all’estero più di una volta, basti pensare all’Ufo Village di Taiwan o a un acquapark in Giappone.
Tenere sempre a mente che la polizia estera è molto più severa rispetto a quella italiana, quindi se vi beccano aspettatevi conseguenze ben più gravi rispetto a una semplice lavata di testa.
Certo, anche nel nostro Paese potete prendere denunce, ma nella maggior parte dei casi finiscono in archivio.
Parlando con qualche esploratore estero, sono venuta a sapere di multe salatissime (anche 5 mila euro), arresti, convocazioni in tribunale e brutti quarti d’ora passati in caserma.
Un mio amico per esempio è stato arrestato in un paese dell’Est per essersi introdotto dentro un luogo militare e il giorno seguente ha dovuto affrontare un processo in russo; ok, tutto si è concluso nel migliore dei modi, ma una notte in cella se la sarebbe risparmiata più che volentieri.
Bisogna anche tener conto della lingua locale e delle ovvie difficoltà nel comprendersi.
Pure una trasgressiva come me ha imparato a darsi un contegno e se è no è no, fine della trasmissione. Avrei tanto voluto entrare all’interno della Torre di Sathorn a Bangkok, ma quando ho visto le decine di telecamere, anche se avessi potuto trovare un ingresso, mi sono limitata a fare il giro intorno.
Preferisco chiedere il permesso a forze dell’ordine, custodi e vigilanti per evitare spiacevoli sorprese, spesso me li hanno concessi.
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