Ciao Scheletrine e Scheletrini! Siete mai stati all’interno di un tubettificio, ossia una fabbrica specializzata nella produzione dei tubetti di creme, colori per dipingere e molto altro ancora? Bene, allora vi do il benvenuto al Tubettificio Masciocchi.
Purtroppo non sono riuscita a recuperare molte informazioni, anzi quelle che sono riuscita a trovare sono decisamente scarse e frammentarie.
So solo che ha chiuso nel 2008 per fallimento e i dieci dipendenti furono mandati in cassa integrazione per poi non fare più ritorno al tubettificio.
Il complesso è costituito da:
All’interno degli uffici ho trovato numerosi tubetti pronti all’uso o da utilizzare come campione, ma anche documenti e i primi floppy disk, ora considerati oggetti obsoleti.
In uno dei locali ho trovato un particolare alquanto insolito, ossia la presenza di un caminetto. Sarà forse stata una casa trasformata poi in un luogo di lavoro?
La casa antica è sicuramente la zona più fatiscente della casa: in una stanza è addirittura crollato il pavimento e metterci piede significa essere davvero stanchi della vita. Qui sono radunati pochi oggetti di un’epoca passata, tra cui una bilancia e un monopattino poco stabile.
E’ la zona più inquietante, in quanto le mura del pianerottolo sono state imbrattante con disegni e simboli satanisti. Di questa ho avuto la possibilità di visitare solamente la soffitta, la quale è un autentico museo di anticaglie come banconote, fotografie, libri e giornali risalenti all’epoca del Fascismo. Tutto dimenticato dai posteri che non si sono minimamente preoccupati di salvaguardare nemmeno un’immagine dei loro parenti.
All’interno della fabbrica sono ancora presenti i macchinari e i muletti. Addirittura c’era una sala dedicata alla colorazione e decorazione dei tubetti.
Se volete vedere le mie foto cliccate qui
Si entra senza alcun problema, bisogna solo stare attenti a non attirare l’attenzione dei dirimpettai. Un conoscente mi ha detto che la parte della casa chiusa è attualmente abitata da una persona senza fissa dimora.
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