Ciao Scheletrine e Scheletrini! Oggi vi porto a esplorare Sua Santità Urbex, n monastero abbandonato caratterizzato da una camera riccamente affrescata con soggetti ancora ben conservati, i quali hanno avuto il potere di lasciarmi senza fiato.
Il monastero, inizialmente un castello con un piccolo appezzamento verde e dalle dimensioni modeste, è in realtà una villa fatta costruire nel Settecento da parte di un barone.
Una volte effettuate le opere di ampliamento, sono state piantate delle piante tropicali, alcune delle quali sono ancora presenti.
Dal 1393 al 2003 (ho trovato anche un calendario appeso al muro), questo luogo è stata la residenza delle suore benedettine cistercensi di semi clausura.
Preferisco non dilungarmi oltre e non fare nomi per non dare troppe informazioni agli avvoltoi.
Se sperate di trovare un luogo pieno di arredi e oggetti, avete proprio sbagliato meta urbex, perché qui ne trovate davvero pochi e tutti malconci.
La punta di diamante del monastero è sicuramente la stanza interamente affrescata sui toni del rosso e del giallo, ma occorre prestare molta attenzione per via del pavimento alquanto cedevole.
Vi confesso che ho avuto paura di un possibile crollo mentre ero intenta a creare i miei adorati contenuti.
Altri due punti degni di nota sono sia il grande scalone centrale, sia l’ampio giardino ormai trascurato in cui passeggiare e ritagliarsi qualche momento di pace.
Ho apprezzato tantissimo anche la cucina, perché mi ha fatto immaginare il grande movimento che si verificava al suo interno quando il luogo era ancora abitato.
Il resto dell’edificio è composto da camere tutte uguali.
Se volete vedere le foto di Sua Santità Urbex cliccate qui.
Se avete la voglia di cercare il luogo, dovete sapere che bisogna attraversare un piccolo sentiero in salita nel bosco. Io, Molly e Diego ci siamo anche imbattuti sia in un meccanico, sia in un gruppo di boscaioli intenti a tagliare della legna, i quali non hanno perso occasione di deriderci e renderci edotti circa il continuo via vai di persone.
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