Questo enorme complesso in stile neoclassico fu costruito nel 1876 per volere del famigerato Cesare Lombroso, alienista con ben pochi scrupoli e pieno di teorie alquanto bislacche.
Veniva chiamato la città dolorosa per la sua dimensione e perché chi entrava molto difficilmente ne sarebbe uscito vivo.
Contava migliaia di pazienti spesso internati perché balbuzienti, fuori dai canoni dei benpensanti dell’epoca, ubriachi o semplicemente a causa di qualche contenzioso ereditario.
I dipendenti erano 300 tra medici e infermieri.
Si trovava fuori dal centro abitato (circa mezzo Km) perché i matti erano oggetto di vergogna ed era necessario nasconderli.
I ricoverati erano considerate delle vere e proprie cavie da laboratorio senza alcun diritto: subivano infatti ogni genere di sopruso e molti morivano di stenti.
Vi sono anche dei sotterranei grandi quanto l’intera superficie della struttura, da cui gli inservienti portavano cibo e biancheria ai pazienti evitando i reparti e le leggende sui fantasmi dilagano.
Vigeva la legge dei 28 giorni: appena il paziente arrivava qui veniva tenuto sotto osservazione per quel periodo, il ventinovesimo il medico decideva.
Verso gli anni 70 le pratiche si umanizzarono e nascevano amicizie tra infermieri e pazienti.
Se volete vedere le foto cliccate sui due link qui sotto:
Al momento non so come si possa entrare, in quanto hanno chiuso gli ingressi. Inoltre l’ultima volta ci mancava poco che mi beccassero le inservienti.
Se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo sui vostri social e diffondete il verbo della Maletita.
Seguitemi anche su:
Gruppo Facebook URBEX 4 PASSION