Ciao Scheletrine e Scheletrini! Ecco una nuova esplorazione con il mitico e inimitabile Albyphoto; questa volta siamo andati a La Villa del Biliardo, un luogo galattico tutto da scoprire!
Quando mi sono state date le coordinate de La Villa del Biliardo, non ho potuto fare a meno di contattare Lara e Albyphoto per coinvolgerli in una super esplorazione!
Questa casa abbandonata è un autentico regno delle meraviglia, all’interno del quale abbiamo trascorso tre ore abbondanti.
Dopo aver parcheggiato la macchina ed esserci accorti che in quella zona dimenticata da Dio non c’è una sola tacca di campo, ci siamo addentrati nella boscaglia per raggiungere l’enorme complesso messo soqquadro da vandali e ladri.
La prima parte del complesso in cui abbiamo messo piede è stata una casa in pieno stile anni Settanta-Ottanta piena di oggetti risalenti a quel ventennio: vestiti, stoviglie, pelouche, arredi, tutto rimandava a essi.
Il terzo e ultimo piano è senza dubbio quello più incancherato e Alberto ha anche avuto la spiacevole sorpresa di trovare delle cimici (alcune delle quali ancora vive) sotto una coperta posizionata sopra un mobile.
Inutile dire che qua il guano di piccione faceva da padrone.
Man mano che si procedeva con la scoperta, ci siamo resi conto che la famiglia che viveva qui si dedicava a numerose attività: sci, equitazione, realizzazione di porte e pittura, tanto da dedicare un’intera stanza a quest’ultima.
Chi aveva la passione per l’arte era una donna, ma per curiosare bisogna scavalcare il muro, perché il cancello è stato ben lucchettato da non so chi, ma vi assicuro che ne vale davvero la pena: troverete tantissimi ritratti, tavolozze, animali imbalsamati più due vecchi televisori a tubo catodico trasformati in presepi.
Sopra la scrivania Alberto ha anche trovato un foglio riportante peste e corna di alcuni urbex, che leggerò nella prossima urbex novela.
Purtroppo è così, alcuni personaggi, al posto di dedicarsi alla creazione di contenuti, buttano via il loro tempo sputando veleno sugli altri.
Se volete vedere le foto cliccate qui.
Se trovate le coordinate (sicuramente non sarò io a darvele), l’ingresso è molto semplice, ma in quella zona non prende il cellulare. Vi confesso che è stato un bene, poiché ho avuto modo di godermi appieno l’esplorazione senza essere disturbata dalle continue notifiche dello smartphone.
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