LA CASA DEL CINGHIALE

Ciao Scheletrine e Scheletrini! Oggi vi porto in una casa le cui mura trasudano vintage fin dall’entrata tramite la finestra del bagno, ossia La Casa del Cinghiale!

Quando mi sono messa a montare il video de La Casa del Cinghiale, mi sono promessa di ritornare, perché non le diedi la giusta importanza.

Spesso quando si fa urbex ci si fa coinvolgere dalla fretta oppure da accompagnatori sbagliati che poco apprezzano i cancheri, ma mia casa è una promessa che ci rivedremo.

Si tratta di un’abitazione di campagna con ancora qualche oggetto, a partire dalla vecchia specchiera del bagno decorata con due lumi a forma di fiore.

Il cuore pulsante è sicuramente la sala, dove sono ancora presenti la foto degli ex proprietari, delle cartucce da fucile e una pelle di cinghiale appesa al muro, che con elevata probabilità è stata il trofeo di caccia dell’uomo.

Tutto scorreva tranquillo tra una chiacchierata sul divano e un bicchiere di liquore, per poi salire ai piani superiori con le stanze rimaste con i letti e con l’armadio colmo di vestiti smessi da almeno una decina d’anni.

Pare che chi se ne andò aveva già in mente l’intenzione di non fare più ritorno e gettarsi il passato alle spalle.

La dimora dei piccioni

Dato l’abbandono e l’incuria da parte dei proprietari, La Casa del Cinghiale potrebbe essere tranquillamente chiamata la dimora dei piccioni, i quali hanno preso possesso di numerosi del corridoio dell’ingresso (il portone è stato ben chiuso) e dei piani superiori.

La loro presenza è ben udibile dai loro versi e dai loro schianti contro le vetrate; vederli svolazzare per l’edificio non mi ha lasciato per nulla tranquilla, anche perché temevo delle spiacevoli cadute di guano addosso, but it’s urbex baby!