Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questo articolo voglio parlarvi di un’abitazione abbandonata esplorata con Albyphoto che ci ha tolto letteralmente il fiato per la sua bellezza e autenticità, ossia La Casa della Libreria Verde.
Non ringrazierò mai abbastanza la persona che, senza alcuna esitazione, mi ha dato le coordinate di questa meraviglia dell’abbandono (tu sai chi sei e sai bene che quando ci incontreremo di nuovo ti porterò un po’ dei miei dolci).
Quando io e Alberto siamo entrati non credevamo ai nostri occhi: pareva che i proprietari fossero andati via in fretta e furia, in quanto le stoviglie pulite erano ancora presenti all’interno della lavastoviglie con lo sportello lasciato aperto per farle asciugare prima.
Dopo aver superato una camera piena di cianfrusaglie, siamo finiti nell’angolo più bello, ossia una sala in stile anni Ottanta-Novanta, tipica delle famiglie benestanti di quell’epoca.
Dal passaporto lasciato in una delle stanze e dalla quantità di souvenir provenienti dalla Sicilia, ho capito che la signora residente qui era nativa di questa regione, ma viveva a Milano (lo testimonia la 126 parcheggiata in garage).
Da siciliana DOC amava il kitsch, le cianfrusaglie, il barocco e la pacchiana bigiotteria anni Ottanta, caratterizzata da decorazioni vistose.
Il grande numero di bicchieri e bottiglie collocate nelle credenze mi ha inoltre fatto intendere che si trattasse di una donna molto ospitale e l’ho anche percepito dal punto di vista energetico.
Ebbene sì, ho avvertito che io e Alberto non eravamo soli, ma c’era la sua presenza che mi ha fatto compiere delle azioni (non le dirò sui social anche se non si tratta di nulla di scandaloso, mi spiace).
Salendo in soffitta ci siamo resi conto che il piano superiore non è così ben tenuto come i piani inferiori (dove peraltro hanno dormito delle persone senza fissa dimora), in quanto il pavimento è letteralmente invaso da scheletri di piccioni.
Qui l’odore è a dir poco nauseabondo e occorre prestare attenzione a non entrare in contatto con gli oggetti marci, tra cui un enorme orsetto di peluche accantonato vicino a una parete.
A proposito di presenze, una mia follower mi ha scritto in privato per mandarmi un audio, nel quale si sente il sospiro di una terza persona.
In sede di montaggio video non me ne sono resa conto, ma lo posto qui, fatemi sapere se riuscite a individuarlo anche voi.
Se volete vedere le foto cliccate qui.
L’entrata è molto semplice, ma non intendo fornire altre informazioni.
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