Ciao Scheletrine e Scheletrini! Oggi vi propongo un’esplorazione old but gold al Grand Hotel Prealpi Viggiù, dove mi recai quando aveva nevicato.
Inaugurato nel 1912, la punta di diamante del Grand Hotel Prealpi Viggiù erano le decorazioni in stile liberty.
La struttura di seconda categoria (le odierne quattro stelle) diventò immediatamente la meta delle abbienti famiglie di Como, Milano e Varese, le quali coglievano l’occasione non sono di ammirare il bel panorama, ma anche di respirare l’aria pura di montagna.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’albergo è stato utilizzato come deposito di armi e munizioni e ospedale militare per poi trasformarsi successivamente in base per gruppi di partigiani volti a combattere i soldati della Repubblica di Salò e tedeschi.
Al termine del conflitto è stato invece convertito in orfanotrofio per i figli dei caduti ed è stato chiamato Istituto Padre Beccaro, rimasto attivo fino agli anni Ottanta.
Al suo trasferimento, l’edificio è stato abbandonato e mai più recuperato, anche perché la sua posizione non è proprio comodissima.
In più bisogna tenere presente che nel corso degli anni i gusti inerenti la villeggiatura sono cambiati in modo drastico.
Se volete vedere le foto del Grand Hotel Prealpi Viggiù cliccate qui.
L’ingresso è davvero molto semplice, poiché tutti gli ingressi sono aperti, quindi è un’esplorazione consigliata anche ai neofiti dell’urbex.
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