Ciao Scheletrine e Scheletrini! Visto che un po’ di archeologia industriale non fa mai male, vi porto a esplorare la Cartiera De Medici Ciriè, ricca di storia e spunti fotografici. Pronti per questo viaggio nel Piemonte produttivo?
Lo stabilimento di Ciriè è stato istituito nel 1986 dopo il cambiamento del nome in Reno de Medici, a seguito dell’acquisizione da parte della Cartiera Binda de Medici.
Dal 1996 al 2021, l’azienda è stata quotata in Borsa a Milano.
Da quel che mi ha raccontato Antonio (l’urbex che mi ha gentilmente accompagnato in questa esplorazione), qualche anno fa un operaio ha trovato la morte qui perché rimasto incastrato in un rullo, ma non è stata chiusa per tale ragione.
Il motivo della chiusura è dovuto alla bancarotta, la quale ha mandato in cassa integrazione tutti i dipendenti.
Dati gli ampi spazi, nel 2013 è stato organizzato un rave party di Capodanno a cui presero parte migliaia di persone.
Nonostante le denunce da parte dei Carabinieri, questa ex Cartiera è sempre stata il luogo ideale per queste feste all’insegna dell’anarchia più totale, tanto che sei anni dopo e nel 2020 si sono tenuti nuovamente.
Le zecche rosse hanno lasciato numerosi cumuli di spazzatura ancora presenti all’interno dei capannoni e mai smaltiti.
Inoltre, non paghi del casino, hanno devastato gli ex uffici.
Se volete vedere le foto della Cartiera De Medici Ciriè cliccate qui.
L’ingresso in questo autentico gioiellino dell’archeologia industriale è davvero molto facile: parcheggiate l’auto alla Lidl, costeggiate la fabbrica fino a trovare un ingresso aperto.
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